Frate Elia, Vicario dell’Ordine aveva mandato in tutto il mondo una lettera di strazio e di lagrime: «Lungi da noi è già colui che era la nostra consolazione: il pastore che ci portava in braccio come agnelli è partito per un lontano paese…». Infatti la sera del 3 ottobre 1226 il Padre Serafico, sulla nuda terra disteso, aveva abbracciato sorella morte, lasciando ai figli l’esempio della sua vita mirabile, la sposa del suo cuore Madonna povertà, le sue stimmate sanguinanti, la sua regola e la sua benedizione.
La morte del Padre era un richiamo a rivivere la sua vita. Lo sentì più di tutti Antonio.
Per il 30 maggio 1227 fu convocato il Capitolo Generale. Anche Antonio come custode del Limosino doveva intervenire. Partì verso la fine di febbraio e, passando per Tolosa e Cuges, arrivò a Marsiglia, dove s’imbarco per l’Italia.
Probabilmente sbarcò in Sicilia ove fonda conventi e lascia soavi ricordi a Cefalù, Noto e Lentini.
Nella Pentecoste del 1227 è nella piana d’Assisi tutto assorto nelle memorie del Padre Serafico. Il Capitolo Generale portò al governo dell’Ordine Fra Giovanni Parenti mentre Frate Elia – la madre di S. Francesco e ch’egli benedì largamente prima di chiudere gli occhi – ebbe l’l’incarico dal Pontefice Gregorio IX, l’amico di S. Francesco, di erigere il tempio per Il sepolcro del Padre.
Antonio viene eletto Ministro Provinciale dell’Emilia che comprendeva i conventi sparsi nella Lombardia, nel Piemonte, nel Veneto e nell’Istria.
L’occasione della visita ai moltissimi conventi gli dava possibilità di trovarsi di nuovo in mezzo al popolo ch’egli sempre amò e difese.
Ecco le città e i luoghi dove, secondo i documenti o la tradizione, fu il nostro Santo: Anagni, Aquileia, Arezzo, Assisi, Bassano, Bologna, Breno (Valcamonica), Camposampiero, Castrocaro, Cefalù, le celle (Cortona), Cerbaiolo, Conegliano, Faenza, Ferrara, Firenze, Forlì, Gemona, Gorizia, Imola, Lentini, Mantova, Messina, Milano, Montecasale, Monteluco (Spoleto), Montepaolo, Noto, Padova, Patti, Pola, Ravenna, Rimini, Roma, S. Maria di Gesù (Palermo), Taormina, Trieste, Udine, Varese, Venezia, Vercelli, la Verna, Verona, Vizzini.
Brevi erano le sue soste ma grandi i frutti della sua predicazione. Strepitosi prodigi lo accompagnavano ovunque, perciò il popolo gli andava incontro con l’esultanza.