In coincidenza con il 25 aprile 2020, nel Magazine dell’Università di Padova “IlBoLive”, è stato pubblicato un articolo a firma dell’amico Ing. Adolfo Zamboni, Il Comandante “Renato”, dedicato all’Ing. Otello Pighin, figura di spicco della Resistenza padovana e veneta, caduto nel gennaio 1945, Medaglia d’oro al valor miliare. L’articolo ricostruisce con precisione l’operato e la drammatica fine dell’Ing. Pighin. Siamo grati all’autore per aver accennato anche a Padre Placido Cortese e alla rete Fra. Ma. Conserviamo sempre molta gratitudine verso l’Ing. Zamboni per la sua attiva collaborazione nel rintracciare importanti documenti d’archivio riguardanti Padre Placido Cortese, custoditi negli Stati Uniti d’America e Inghilterra.
Ultimamente (29 giugno 2020) l’Ing. Adolfo Zamboni ha pubblicato sul medesimo Magazine “IlBoLive” l’articolo Mario Todesco, il martire mite, trucidato il 29 giugno 1944, che va ad arricchire la galleria dedicata ai professori e studenti dell’Ateneo patavino che nel 1943-44 lottarono e sacrificarono la vita per la libertà. Anche in questo testo l’Ing. Zamboni, che ringraziamo sentitamente, ha riservato un accenno a Padre Placido Cortese e ad altri religiosi e sacerdoti padovani che si distinsero per l’azione umanitaria intrapresa nei tragici frangenti in cui si trovarono coinvolti.
Scrive l’autore:
Mario Todesco fu tra i primi ad aiutare, con suo grave pericolo, gli ebrei perseguitati e i soldati britannici fuggiti a centinaia dopo l’armistizio dai campi di prigionia nel padovano e braccati dai nazifascisti. Per il loro difficile trasporto verso la neutrale Svizzera “aveva fino dai primi giorni organizzato un fidato gruppo di ferrovieri”. Altri ex prigionieri furono da lui avviati verso le zone della Jugoslavia occupate dai partigiani, altri ancora condotti alle foci dei fiumi da dove furtive imbarcazioni li trasportavano in porti sicuri.
Con lui parteciparono a quella vasta opera di umanità e carità fraterna il Servo di Dio padre Placido Cortese dei Minori conventuali di S. Antonio, arrestato l’8 ottobre 1944 e torturato a morte dalle SS a Trieste; don Mario Zanin, cappellano del Bassanello; i padri Angelo Marincich e Stefano Graiff dei Benedettini di S. Giustina; don Antonio Varotto, parroco di S. Prosdocimo; don Giovanni Fortin, parroco di Terranegra, arrestato il 14 dicembre 1943 e deportato a Dachau; padre Domenico Artero, ex cappellano dei prigionieri di guerra.