di Paolo Damosso – EDIZIONI MESSAGGERO PADOVA
Si tratta di un vero eroe della carità, un piccolo giovane uomo che, sul finire della seconda guerra mondiale, si spese per salvare gente destinata alla deportazione e amorfe sicura. Fu però tradito, rapito dai nazifascisti, per finire torturato e ucciso a Trieste.
Il suo confessionale, nella Basilica di sant’Antonio, era luogo di incontri clandestini nei quali si stabilivano strategie per portare alla salvezza molte persone in pericolo. Intorno a quel confessionale si era creata una piccola ma fidatissima reste di volontari che, insieme a lui, mettevano a repentaglio la vita per la stessa causa.
In verità padre Placido non era fatto per vivere in tempi violenti e di spavento, poiché il suo sogno era una vita francescana vissuta in fraternità e nel servizio ai devoti e ai lettori (in quegli anni già ottocentomila) del «Messaggero di sant’Antonio» di cui era direttore. Ma, come avvenne per molti altri uomini del suo tempo, gli fu chiesto da una cruda realtà socio-politica di farsi carico di grandi dolori e grandi angosce, e lo fece. Lo fece quando tutti intorno a lui – confratelli compresi – erano come paralizzati dalla paura di violente ritorsioni.
padre Danilo Salezze
Anno edizione: 2006
disponibile in italiano