di P. Jiří Maria Veselý e Frantisek Staudek – Edizioni Jaca Book, 1975, pp. 270
Si tratta di una pagina di storia non molto conosciuta ma di grande rilevanza per il periodo storico in cui venne scritta. Oggi possiamo leggerla soprattutto grazie all’opera del domenicano P. Jiří Maria Veselý (1908-2004), che pubblicò con Frantisek Staudek questo importante saggio.
Padre Veselý seguì da vicino le truppe cecoslovacche mandate in Italia durante l’occupazione tedesca e il suo libro è quasi un diario degli avvenimenti succedutisi in quel particolare frangente. Dopo la guerra dimorò per molti anni a Roma, distinguendosi per la sua attività di valente archeologo.
Nell’opera di Veselý ritroviamo più volte il nome di Padre Placido Cortese, nei cui confronti possiamo leggere (a pag. 58) queste ammirate espressioni:
L’anima e il cuore del movimento della liberazione antinazista a Padova fu in quel tempo l’eroico Padre Cortese, presso la basilica di S. Antonio: rifugio di tutti i soldati cechi (parlava lo slavo), confortava, procurava vestiti borghesi, teneva contatti con i patrioti. Ufficialmente lavorava con lui il colonnello Kautský. L’afflusso di soldati e di individui ambigui – ha detto più tardi il padre superiore al padre Veselý – suscitò sospetti nei nazifascisti: il Padre Cortese rimase vittima di un provocatore, un giorno fu arrestato e poi ucciso probabilmente a Trieste, dopo lunghe ed atroci torture, senza che però rivelasse nulla. Molti soldati del battaglione 2 debbono la loro vita a lui.
Anno edizione: Edizioni Jaca Book, Milano 1975
disponibile in italiano