Il miracolo vivente del Santo è la sua Lingua rimasta intatta nei secoli, testimonianza più fulgida della sua santità. Si doveva portare la Tomba di Sant’Antonio dalla chiesetta di S. Maria Mater Domini nella nuova Basilica costruita in suo onore. Alla solenne cerimonia intervenne S. Bonaventura, che era in quel 1263 Generale dell’Ordine. Quando s’aprì il sepolcro si vide con meraviglia un unico membro non tocco dalla corruzione, il più delicato: la lingua. Davanti al prodigio il Dottore Serafico proruppe in un grido di gioia: «O Lingua benedetta che benedicesti sempre il Signore e lo facesti benedire dagli altri, ora è manifesta la gloria tua presso Dio».
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