Citando il versetto del Vangelo secondo Matteo (11,28): «Venite ad me omnes qui laboratis et onerati estis et ego reficiam vos» , riprodotto a grandi caratteri all’interno della cappella dell’Arca e allusivo all’intercessione del Santo, Padre Placido invita tutti, particolarmente i sofferenti, ad accogliere questo invito.
Sotto la volta dorata della Cappella del Miracolo i Padovani del cinquecento fissarono l’invito di Gesù: Venite a me voi che siete affaticati e stanchi e io vi consolerò. Non era passato anche S. Antonio sulla terra chiamando gli uomini a penitenza e beneficando tutti? Il Signore, nei suoi mirabili disegni, suscitò questo umile frate, che aveva cercato il nascondimento, per mettere nelle sue mani le grazie più strepitose.
S. Antonio sarà il Santo dei tribolati e degli afflitti: i prodigi ch’Egli opera vengono sempre a consolare cuori doloranti. E come in vita così dopo il suo glorioso transito. La Tomba del Santo sarà meta e sospiro di tanti cuori. Ieri come oggi si viene al Santo per sentire la certezza della protezione celeste. Il Santo che ebbe le confidenze e gli amplessi del Bambino Gesù, sa intercedere perché vuole consolare.
Testimonianza dell’amore e della riconoscenza di tutte le generazioni è la Basilica che racchiude tanti tesori d’arte e di fede.
Ascoltiamo l’invito del nostro Santo e andiamo a Lui con grande fiducia. Portiamogli una coscienza pentita e un cuore ardente e non ci sarà negata la consolazione e la pace.
fpc.