Dopo la svolta drammatica dell’8 settembre 1943, che smentì subito le speranze originate dall’armistizio tra l’Italia e le Forze Alleate con il cupo espandersi dell’occupazione tedesca, Padre Placido auspica un ritorno dell’umanità a Dio, la sincera conversione dei costumi, la preghiera confidente alla Madonna.
Mentre il mondo è in tempesta e i cattivi bestemmiano Dio, i buoni si raccolgono nelle nostre belle chiese davanti ad una apparizione celeste, davanti alla Donna che schiacciò il capo al velenoso serpente simbolo di tutti gli errori e di tutte le deviazioni umane. Essa apparendo a Fatima aveva detto che Dio era stanco dei peccati deli uomini e che sarebbe piombato sul mondo il castigo di Dio.
Questo conflitto immane che da alcuni anni semina rovina e morte tra i popoli è – lo disse Pio XII – «una solenne manifestazione della divina giustizia».
E perché Dio si plachi deve ritornare nel mondo l’ordine morale calpestato dal peccato e dall’apostasia.
Gli uomini ritornino ad amare Dio, a riconoscere la Sua sovranità sulle creature.
Ritornino a pensare più al cielo che alla terra. Non dimentichino che c’è un castigo eterno per il male voluto ed operato e un mondo di beatitudine per il bene amato e perseguito fra tante difficoltà e tentazioni della vita. Amino il Vangelo e ne pratichino i precetti. Osservino i comandamenti di Dio e ascoltino gli insegnamenti della Chiesa, istituita da Cristo a salvezza degli uomini.
Ritorni a regnare sull’egoismo la carità, sui comodi e piaceri della vita – tanto affannosamente cercati –il sacrificio; sulla scostumatezza che ha allagato il mondo in mille forme – con la moda invereconda, la stampa immorale, gli spettacoli osceni, la predicata infedeltà matrimoniale – la purezza dei costumi e l’onestà della vita.
Ritornino gli uomini a riconoscersi fratelli, figli d’uno stesso Padre e ad amarsi deponendo gli odi e le vendette.
A questi ritorni ci invita Iddio con il permettere che sul mondo arda la tragedia della guerra. Egli ne vuole la salvezza. Colpisce perché gli uomini ciechi aprano gli occhi e vedano l’abisso al quale furono condotti da errori e da miti creati dalla superba filosofia umana.
La Vergine apparsa ai pastorelli portoghesi aveva visto, venticinque anni prima, tutto questo dilagare di sangue e aveva promesso la sua mediazione presso Dio.
Noi – educati alla scuola delle celesti cose – accogliamo l’invito della Vergine: moltiplichiamo le preghiere e i sacrifici. Nel mese dei trionfi di Maria ritorni nella pratica della nostra giornata la pia recita della corona del Rosario.
Dio ha posto ogni grazia nelle mani di Maria. La Vergine Santa ci porti la pace che tutti gli uomini attendono fatti migliori nella prova e nel dolore.
Spes nostra, salve!