La “Corsia del Santo – Placido Cortese”, Associazione culturale che ha avuto i suoi esordi nel 2007, per iniziativa di padre Luigi Francesco Ruffato e di validi suoi collaboratori, negli ultimi anni ha offerto alcuni cicli di incontri nei tempi forti della Quaresima e dell’Avvento, nella sala dello Studio Teologico del complesso antoniano, ma anche in altri contesti, come la basilica di Santa Giustina in Padova, officiata dai Monaci Benedettini.
Padre Ruffato è autore di diverse pièces teatrali, tra queste il dramma “Olocausto del silenzio – Placido Cortese vittima del nazismo” (2005).
A causa delle restrizioni dovute alla pandemia Covid-19 e l’impossibilità di organizzare incontri con la presenza del pubblico, sono stati offerti nel mese di marzo 2021 due appuntamenti on line, prendendo lo spunto dalla dedicazione di una “Pietra d’inciampo” a Padre Placido, il 21 gennaio 2021.
Qualificati relatori hanno offerto importanti contributi di riflessione sul leitmotiv dell’iniziativa di primavera della Corsia del Santo: “La coscienza e il coraggio”.
Il 12 marzo, dopo l’intervento di apertura del Vicepostulatore padre Giorgio Laggioni, hanno preso la parola il prof. Gadi Luzzatto Voghera, direttore del Centro di documentazione ebraica contemporanea di Milano, e – sul tema “Coscienza individuale e sistema giuridico” – la costituzionalista prof.ssa Lorenza Carlassare e il magistrato dott. Vartan Giacomelli:
Il 19 marzo, la giornalista dott.ssa Cristina Sartori, autrice di pubblicazioni già segnalate in questo sito, e lo storico prof. Patrizio Zanella, hanno offerto una coinvolgente carrellata sui principali collaboratori di Padre Cortese: “Gli eroi della porta accanto: donne e uomini della rete di Padre Placido”.
Molto interessanti le “Testimonianze di giustizia nel nostro tempo”, con gli interventi del dott. don Dante Carraro, direttore del CUAMM-Medici con l’Africa di Padova, della dott.ssa Suor Cecilia Maracci, delle Suore Francescane Alcantarine, che opera a Salvador Bahia (Brasile), e della dott.ssa Alessandra Coin, responsabile della Comunità di S. Egidio per Padova e il Veneto: tre medici che, oltre alle competenze professionali, sostengono l’impegno di vicinanza a persone e comunità segnate da particolari, e talvolta gravi, situazioni di ingiustizia e discriminazione che degenerano spesso in vera e propria persecuzione:
Molto toccanti le parole e le immagini proposte da Alessandra Coin, attraverso un video racconto realizzato in occasione della missione in Bosnia, pochi giorni addietro: una finestra su un dramma che si sta consumando alle porte della civilissima Europa, nei campi profughi che ripropongono le terribili situazioni dei campi di concentramento. È il consueto copione che sembra ripetersi: gravi situazioni di disumanità e di ingiustizia, le brutalità della polizia e l’epilogo tragico – per molti – del respingimento o di una fine ancor più drammatica. E poi Trieste, città fatale per Padre Placido ma anche per tanti di questi profughi che, qui giunti, si vedono discriminati e respinti.
Significative le riflessioni di un partecipante alle due dirette, inviate agli organizzatori:
“Ho partecipato alle vostre due serate e non ho parole per ringraziarvi e in particolare ringraziare tutti i relatori. Si è trattato di vita, “vissuta” e non “narrata”, testimoniata da tanti “Padri” Cortese nostri contemporanei. Un potente richiamo, un incessante invito a dire “presente”, per investire la propria fede fraternamente e poter incontrare, “sperimentandola”, la presenza di Dio. Spero! Interessantissima anche la prima giornata, sia perché vissuta nel clima Padre Cortese sia perché ci ha intrattenuto su argomenti attualissimi, per me molto vivi.”
“Ho partecipato alle vostre due serate e non ho parole per ringraziarvi e in particolare ringraziare tutti i relatori. Si è trattato di vita, “vissuta” e non “narrata”, testimoniata da tanti “Padri” Cortese nostri contemporanei. Un potente richiamo, un incessante invito a dire “presente”, per investire la propria fede fraternamente e poter incontrare, “sperimentandola”, la presenza di Dio. Spero! Interessantissima anche la prima giornata, sia perché vissuta nel clima Padre Cortese sia perché ci ha intrattenuto su argomenti attualissimi, per me molto vivi.”