Un libro dedicato a Maria Lazzari, collaboratrice di Padre Cortese, che parlò con lui nel bunker della Gestapo a Trieste
Patrizio Zanella, Maria Lazzari – Storia di una deportata antifascista, Edizioni Messaggero Padova, 2020.
Il prof. Patrizio Zanella, ricercatore e divulgatore di storia locale, ha contribuito in varie occasioni a far conoscere la figura di Padre Placido Cortese, partecipando ad alcuni incontri. Con la sua ultima pubblicazione ha acceso i riflettori su Maria Lazzari, persona non molto conosciuta, che pagò con la vita il suo antifascismo, convinto e disarmato, partecipando al gruppo clandestino Fra-Ma che aveva in Padre Cortese un importante punto di riferimento per la zona di Padova. Arrestata dalle SS nel 1944, fu dapprima rinchiusa nel carcere di S. Maria Maggiore a Venezia e di qui trasferita al Coroneo di Trieste. Per gli interrogatori venne portata nella sede della Gestapo, in piazza Oberdan, dove era trattenuto Padre Placido Cortese. Fu proprio durante questi interrogatori, ai primi di novembre del 1944, che Maria Lazzari – come ha testimoniato Adele Lapanje – ebbe l’occasione di scambiare qualche parola con Padre Placido rinchiuso nel “gabbiotto”, dal quale usciva la sua voce molto sofferente.
Maria Lazzari, che nascondeva gli ebrei nella sua casa, è stata inserita dal Comune di Padova nel “Giardino dei Giusti”, dove anche Padre Placido e il suo gruppo sono ricordati. Morì nel 1945, mentre veniva trasferita dal campo di concentramento di Ravensbrück a quello di Bergen-Belsen.