Per la terza volta, e quest’anno con la porpora, l’Arcivescovo di Bologna Card. Matteo Zuppi ha presieduto la S. Messa nella basilica del Santo durante la Tredicina in preparazione alla festa di sant’Antonio.
Alla celebrazione erano presenti le rappresentanze del Movimento di Comunione e Liberazione di Padova e degli Istituti scolastici di ogni ordine e grado, nonché dell’Università.
Significative le dichiarazioni del cardinale prima della celebrazione, riguardanti la situazione di emergenza sanitaria:
“Sono da ringraziare i mezzi di comunicazione, e soprattutto i nuovi strumenti di comunicazione, che hanno consentito di essere uniti spiritualmente; non solo di assistere, ma di vivere insieme l’esperienza di fede, anche se divisi.
Effettivamente stiamo vivendo un periodo davvero strano che forse ci aiuta a capire ancora di più che il Vangelo parla non a uomini fuori dal mondo, ma a uomini nel mondo. La pandemia ci ha svegliato da tante illusioni e ci ha resi consapevoli su cosa significhi stare nel mondo, scuotendoci dallo stordimento di pretendere – come ha detto Papa Francesco nel messaggio in occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente – di «essere sani in un mondo malato».
E questo ci aiuta a capire perché sant’Antonio andava in giro a predicare il Vangelo. Egli, nel Vangelo, trovava la risposta alle tante domande che attraversano il tempo e le situazioni degli uomini: l’esempio, la forza, la passione di sant’Antonio ci insegnano che esistono le prove, e che non si può scappare da esse pensando di chiudersi in se stessi e nell’individualismo, ma che si vincono scegliendo la ricetta di Gesù: evitare il male e volere bene agli altri.
Come per tutte le prove si può reagire in due modi: con il «salva te stesso», e quindi allontanarsi dagli altri; oppure capire finalmente che siamo tutti sulla stessa barca e quindi imparare a remare insieme”.