Si tratta di una delle ultime lettere scritte da Padre Placido alla sorella Nina e ne riflette lo stato d’animo in questo periodo. A febbraio era stato a Cherso dai familiari; ora è consapevole della situazione di pericolo in cui si trova – anche se ovviamente non ne accenna in maniera esplicita – ma si sente chiamato comunque a compiere il dovere derivante dalla sua consacrazione.
Pax et Bonum!
03.03.1944
Nina,
almeno tu non mi rimproveri ma richiami e le tue parole sono ponte gettato nel vuoto tra anima ed anima. Piccole anime le nostre ma atte a comprendersi. Benché breve il soggiorno e tristi le giornate pure ho portato con me tanta dolcezza. Non cesserò dal ringraziare il Signore che m’ha donato una così buona sorella. Ora che sono qui quasi mi pento d’essere venuto via troppo presto ma pensa che anche oggi, che sono uscito dalle 4 alle 5, m’hanno cercato, nel breve spazio d’un‘ora, sette persone, anche il signore della Vittoria per il pacchetto che ritirerà domani.
Non ti voglio con questo dire che sono persona importante ma solo che non sono più libero di me stesso e devo fare un po’ di bene agli altri. Se tu vuoi venire mi darai una mano e vedrai con i tuoi occhi che non dico bugie. Ieri ho parlato con il sig. Montesco, direttore delle Ricevitorie della Prov. di Padova, e m’ha detto che hanno assunto 4-5 della Prov. di Pola (c’è circolare di assumerli anche se manca lavoro). Venendo avresti dalle 850 alle 900 lire.
Ma la nostra madre come lascerebbe i due palazzi, S. Francesco e i viaggi in peschiera?! Se altri si metteranno in viaggio non aspettate l’ultimo momento! Dirai che lontano ho voglia di scherzare ma cosa vuoi mi posso sognare di giorno – perché sarebbe un bel sogno vedervi qui – io che di notte dormo profondamente. Non ho ripetuto a te notizie già scritte: m’han bene seguito i tuoi voti e le tue preci.
Io sono qui vivo e sano. Non ti dirò di quanti m’han chiesto come sta la mamma e la sorella perché ti offenderesti … Eppure è così ma devo ritornare a Cherso per vedere negli occhi se sei arrabbiata. Ma una buona sorella non può avere questo peccato!
Con molto affetto ti abbraccio
Tuo Placido