Mentre egli predicava a Firenze morì un ricco signore che aveva riposta ogni sua cura nell’ammassar denaro. Solenni furono i funerali e fu invitato Antonio a tenerne l’elogio funebre. Egli che aveva combattuto l’usura non perse l’occasione di dare una salutare lezione alla città e parlò sul testo dell’Evangelo: «Dove è il tuo tesoro, ivi pure è il tuo cuore». Il testo lo applicò al morto e con fermezza apostolica disse che il cadavere doveva essere portato in terra sconsacrata essendo l’anima dell’inferno. Grande fu l’indignazione dei parenti e la curiosità degli intervenuti. Ma il Santo continuò imperturbato: «In prova di quanto v’ho detto andate allo scrigno dell’Avaro e vi troverete Il cuore» Corsero alla casa dell’usurario e aperto lo scrigno fu trovato – come aveva detto il predicatore – il cuore palpitante; ritornarono e squarciato il cadavere lo trovarono privo.
Capitolo 26: Il cuore dell’avaro
Capitolo 26: Il cuore dell’avaro